L’Italia è un Paese a forte rischio idrogeologico al punto che, secondo i dati Ispra, oltre il 90% dei comuni è potenzialmente soggetto a frane, alluvioni o erosione delle coste. Numeri che la dicono lunga circa la necessità di interventi rapidi ed efficaci per cercare di ridurre i rischi di danni alle persone, alle cose, alle attività produttive e commerciali. In ambito di politiche di contrasto agli effetti conseguenti ad alluvioni e frane, di recente è entrato in vigore il Decreto che prevede il Fondo progettazione per la mitigazione del rischio idrogeologico, che ha come obiettivo finanziare progetti e interventi di varia natura funzionali alla messa in sicurezza del territorio nazionale. Grazie al Fondo, le Regioni avranno a disposizione uno strumento per pianificare e realizzare interventi strategici per la messa in sicurezza delle strutture idrauliche. Il fondo prevede risorse finanziarie pari a 5 milioni di euro annui per il triennio 2022-2024, per complessivi 15 milioni. Gli interventi che possono rientrare nel fondo riguardano la rimessa in efficienza di opere idrauliche per una migliore gestione delle acque finalizzata alla prevenzione di eventi critici e inondazioni. Inoltre, il fondo è dedicato alle opere per il recupero e il miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici anche in ottica di prevenzione di fenomeni di dissesto idrogeologico. Il Fondo progettazione per la mitigazione del rischio idrogeologico prevede la distribuzione delle risorse a regioni e province autonome previa richiesta di trasferimento. Le istituzioni regionali e locali dovranno però comprovare che le risorse richieste siano impiegate in maniera rapida ed efficiente. Infatti, il regolamento prevede la revoca delle risorse assegnate in caso di mancato o parziale utilizzo entro determinati termini temporali.