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scuola e formazione
02/01/2024

Istruzione tecnica e professionale: via libera alla riforma

Con il via libera del Senato all'apposito Disegno di Legge n.924 e al relativo modello 4+2, viene di fatto avviata la riforma dell'istruzione tecnica e professionale. Una riforma che, citando le parole del Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, “È ambiziosa ed attesa dalle scuole e dal mondo produttivo. Con questa riforma avremo una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A, grazie al potenziamento delle discipline di base e all'incremento di quelle laboratoriali e professionalizzanti. Sarà inoltre più forte il raccordo tra scuola e impresa, si punterà molto sull'internazionalizzazione e sulla ricerca. L'obiettivo della riforma è che i giovani abbiano la preparazione adeguata per trovare più rapidamente un impiego qualificato e che le imprese reperiscano le professionalità adeguate per essere competitive”.

Secondo quanto contenuto nel testo, il Disegno di Legge n.924 ha un duplice obiettivo. Da una parte, istituire la filiera formativa tecnologico-professionale al fine di rendere ancor più efficace la riforma del PNRR relativa agli istituti tecnici e professionali, contribuendo al potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione, dall'altra, aggiornare la disciplina in materia di comportamento degli studenti. Le caratteristiche essenziali della nuova normativa sono tre. Prima di tutto, agire sul piano culturale e pedagogico in modo da dare pari dignità ai diversi percorsi formativi anche attraverso la possibilità per le istituzioni formative di usufruire di numerose opportunità come l'adeguamento dell'offerta formativa, la durata quadriennale del percorso, il ricorso alla flessibilità didattica, la promozione del passaggio tra percorsi diversi, la stipula di contratti di prestazione d'opera con soggetti provenienti dal mondo del lavoro, la promozione di accordi di partenariato per incrementare l'alternanza dei percorsi scuola-lavoro e la stipula di contratti di apprendistato di formazione. La seconda caratteristica è la creazione di un sistema di formazione integrato di istruzione e formazione che preveda la riorganizzazione anche a livello territoriale delle istituzioni formative attualmente presenti in un sistema educativo articolato. La terza caratteristica riguarda le istituzioni formative regionali che nell'ambito della filiera formativa professionalizzante potranno permettere agli studenti, a seguito di un percorso almeno quadriennale validito dai testi Invalsi, di iscriversi ai percorsi ITS Academy per seguire l'ultimo bienni formativo (modello 4+2) ovvero iscriversi all'Università.

Il DDL si compone di tre articoli distinti. L'Articolo 1, “Misure per lo sviluppo della filiera formativa tecnologico-professionale” che con l'istituzione della filiera tecnologico-formativa intende rispondere alle nuove esigenze culturali, produttive e sociali del Paese, realizzando la necessaria interconnessione tra offerta formativa e mondo del lavoro attraverso la ridefinizione e l'ampliamento dei contenuti dell'offerta formativa, permettendo ai giovani di accedere ad una preparazione più qualificata anche sotto l'aspetto tecnico-pratico.

L'Articolo 2 del DDL mira a raccordare la filiera tecnologico-professionale, le istituzioni scolastiche e il Ministero dell'Istruzione e del Merito, prima di tutto attraverso l'istituzione di una struttura di missione di livello dirigenziale generale denominata Struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale con il compito di promuovere sinergie tra istituti tecnici, professionali, tecnologici superiori (ITS Academy) da un lato, settore industriale, imprenditoriale, scientifico-tecnologico dall'altro, oltre che migliorare la progettazione di percorsi didattici, sempre nel rispetto dell'autonomia scolastica. L'Articolo 3 del DDL ha l'obiettivo di ripristinare la cultura del rispetto nell'ambiente scolastico, riaffermando l'autorevolezza dei docenti e riportando serenità nei rapporti tra docenti e studenti.

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