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normativa
15/05/2024

Fotovoltaico in agricoltura: i limiti del nuovo decreto

Il nuovo decreto sulle emergenze in agricoltura ha introdotto nuovi limiti per le installazioni di impianti fotovoltaici con moduli a terra su terreni produttivi. L’obiettivo del nuovo decreto è quello di creare un equilibrio tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela delle aree agricole, cercando al tempo stesso un’integrazione tra terreni produttivi agricoli e produzione di energia da fonte solare. Il nuovo decreto ha creato reazioni contrastanti tra i soggetti interessati dai nuovi limiti introdotti. In particolare, le realtà produttive del settore fotovoltaico segnalano che tali limitazioni potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi comunitari riportati nel Pnrr in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, potrebbe essere a rischio anche quanto indicato nel Pniec ovvero il traguardo di circa 38 gigawatt dell’energia solare prodotta al 2030, a fronte di una copertura di terreni agricoli davvero esigua, pari allo 0,35% della superficie agricola complessiva.

Dunque, lo scopo del nuovo decreto è fissare dei limiti allo sfruttamento fuori controllo di impianti fotovoltaici a terra per tutelare le aree agricole produttive. Nello specifico, l’art. 6 “disposizioni finalizzate a limitare l’uso del suolo agricolo”, che vanno a integrare quanto contenuto nel cosiddetto Decreto Red II (D.lgs. 199/2021), prevede che “le aree classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra di cui all’art. 6-bis lettera b del decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28”. In ottemperanza di quanto appena indicato, non si potranno installare nuovi impianti fotovoltaici a terra né aumentare l’estensione di quelli esistenti su terreni agricoli e coltivabili. I nuovi limiti introdotti non comprendono gli impianti agrivoltaici ovvero quelli sospesi ad almeno 1,3 metri dal terreno nel caso di attività zootecnica e di almeno 2,1 metri nel caso di coltivazioni.

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