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normativa
14/10/2024

Cosa prevede il disegno di legge sulla rigenerazione urbana

La portata ambientale, sociale ed economica della rigenerazione urbana è perfettamente riassunta nell’art.1 “Finalità e obiettivi” del disegno di legge in materia di rigenerazione urbana che la definisce come “Lo strumento finalizzato al recupero del patrimonio costruito per migliorarne la qualità, l’efficienza energetica e idrica, la sicurezza sismica e la dotazione tecnologica, nonché alla promozione di politiche urbane integrate e sostenibili, in modo da perseguire la coesione sociale, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, e la salvaguardia delle funzioni ecosistemiche del suolo”. Per raggiungere quanto appena indicato, il disegno di legge in materia di rigenerazione urbana, che si trova attualmente all’esame del Senato, individua diversi obiettivi e azioni strategiche. Prima di tutto favorire il riuso, il rinnovamento o la sostituzione sia di aree già urbanizzate che di aree produttive non più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. In secondo luogo, indica la necessità di migliorare la permeabilità del suolo del tessuto urbano anche al fine della mitigazione degli effetti legati ai cambiamenti climatici, favorendo il riequilibrio ambientale, la sostenibilità ecologica, la presenza di aree verdi, oltre all’attuazione di soluzioni tecnologiche, architettoniche e ingegneristiche per la sicurezza sismica e l’efficientamento energetico. Tra gli altri obiettivi contenuti nel disegno di legge, ricordiamo: realizzare infrastrutture strategiche per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, per la difesa e la messa in sicurezza del territorio; elevare la qualità della vita nei centri storici come nelle periferie mediante l’integrazione funzionale di edifici residenziali, attività economiche, servizi pubblici e commerciali, servizi e attività culturali, sociali ed educative promosse sia da soggetti pubblici che privati; tutelare i centri storici nelle loro identità culturali e paesaggistiche anche mediante interventi di rigenerazione edilizia di qualità; integrare i sistemi di mobilità sostenibile con il tessuto urbano delle aree oggetto di rigenerazione con particolare riferimento alla rete di trasporti collettivi, ciclabilità e percorsi pedonali; favorire le realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale; favorire la partecipazione attiva dei residenti alla progettazione e alla gestione dei programmi di rigenerazione urbana; intervenire su edifici e quartieri realizzati nell’ambito di opere di edilizia residenziale pubblica con operazioni di riqualificazione energetica, sismica, riqualificazione urbana, per elevare il livello di qualità dell’abitare, tramite la realizzazione di opere pubbliche, infrastrutture sociali e opere di architettura accompagnate dalla contemporanea riqualificazione energetica degli edifici e degli spazi comuni esistenti o anche della loro totale o parziale demolizione e successiva ricostruzione; attrarre investimenti privati orientati agli obiettivi pubblici della rigenerazione urbana. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, all’art.10 del disegno di legge viene prevista la costituzione di un Fondo per la rigenerazione urbana con una dotazione pari a 50 milioni di euro per il 2024, 100 milioni di euro per gli anni 2025 e 2026, 300 milioni di euro annui per il periodo compreso tra il 2027 e il 2037. Infine, il Ddl Rigenerazione urbana prevede all’art.13 una serie di modifiche al Testo Unico Edilizia con particolare riferimento a temi quali demolizione, ricostruzione e cambio di destinazione d’uso.

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