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normativa
21/11/2023

Breve guida all'autorizzazione paesaggistica

Tra le pratiche amministrative da effettuare per stabilire la fattibilità di un'opera edile in determinate aree territoriali c'è l'autorizzazione paesaggistica. In particolare, si tratta di una documentazione necessaria per verificare l'impatto ambientale e urbano che una costruzione può avere in particolari zone sottoposte a tutela. Si tratta di un approccio conservativo in difesa, appunto, del patrimonio culturale e ambientale, che in particolare nel nostro Paese risulta di grande rilievo. L'autorizzazione paesaggistica è un procedimento amministrativo regolato dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio come riportato dall'art 146 del Decreto Legislativo 42/2004 e successive modifiche, che deve essere richiesto in aggiunta al titolo edilizio relativo alla tipologia di opera da realizzare. Lo scopo dell'autorizzazione paesaggistica è quella di valutare i progetti relativi a opere come ponti, viadotti, strade, edifici, che potrebbero avere, una volta realizzate, un significativo impatto sul paesaggio o all'interno di un contesto tutelato. L'autorizzazione paesaggistica deve essere rilasciata dall'autorità regionale che a sua volta si consulterà con la Soprintendenza per l'eventuale rilascio del benestare per procedere ai lavori. Ma può anche succedere che la Regione deleghi alla Provincia o ad un Comune il compito di raccogliere la documentazione necessaria ad una determinata autorizzazione paesaggistica. Dopo aver raccolto la documentazione utile, ogni richiesta sarà analizzata considerando le caratteristiche specifiche dell'opera da realizzare, l'impatto che questa può avere sull'ambiente e il patrimonio storico-culturale del contesto.

Per cercare di ridurre le tempistiche di ottenimento dell'autorizzazione, a partire dal 2010, è stata introdotta una tipologia di procedimento semplificato applicabile per le opere considerate a basso impatto. In questo caso la documentazione prevede al suo interno l'attestazione del tecnico sulla conformità dell'opera alla normativa vigente e l'esito, solitamente, viene comunicato entro 25 giorni dalla ricezione degli atti da parte dell'amministrazione competente. Una riduzione dei tempi piuttosto importante, pensando che per un'autorizzazione paesaggistica ordinaria solitamente sono necessari 40 giorni dalla prima presentazione all'ente competente che dopo l'analisi invia il tutto alla Sopraintendenza, che ha ulteriori 45 giorni per esprimere il suo parere che è vincolante. In caso di parere positivo, l'autorizzazione viene rilasciata, entro i successivi 20 giorni, dall'Amministrazione competente. In caso di esito negativo, non è possibile procedere con l'inizio lavori, ma è possibile impugnare la decisione presso il tribunale amministrativo regionale. In ogni caso sono previste delle esclusioni per le quali non è necessario richiedere l'autorizzazione paesaggistica. Eccezioni che sono indicate all'art.149 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, successivamente aggiornate mediante DPR 31/2017. Sono ad esempio esclusi dall'autorizzazione gli interventi di manutenzione che non alterano l'aspetto esteriore degli edifici, le opere di consolidamento statico e di restauro conservativo.

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