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normativa
25/05/2023

Appalti pubblici, secondo Anac non possono favorire le imprese locali

In tema di appalti pubblici di recente Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, si è espressa in merito alla questione dei possibili vantaggi che potrebbero essere conferiti dalle regioni alle imprese locali per l'assegnazione dei lavori di appalti pubblici. L'intervento di Anac si riferisce ad un caso specifico di una gara con importo dei lavori a base di gara di 2,5 milioni, per il restauro conservativo dei dipinti delle facciate del cortile d'ingresso del castello di Issogne, in Valle d'Aosta. Nell'avviso di manifestazione di interesse la Regione Autonoma Valle d'Aosta, infatti, aveva evidenziato che nel caso in cui gli operatori economici interessati fossero stati più di dieci la selezione sarebbe avvenuta con estrazione a sorteggio pubblico tenendo conto della dislocazione territoriale. In tal modo sarebbero stati privilegiati cinque operatori economici con sede legale nella Regione e gli altri cinque con sede legale in altre regioni italiane e in Paesi dell'Unione Europea. Per questo l'Autorità è intervenuta, facendo seguito a una segnalazione, con un'azione di vigilanza che ha portato alla contestazione dell'operato scorretto dalla Regione Valle d'Aosta. Ricordiamo che le clausole di territorialità negli appalti pubblici rappresentano quelle clausole volte a valorizzare un elemento di localizzazione territoriale, ma sono tendenzialmente considerate illegittime ove riguardino un requisito di partecipazione alla procedura.

A sostegno della sua azione l'Anac ha chiarito che la situazione in oggetto è contro i principi di libera concorrenza e di parità di trattamento, palesemente in contrasto con quanto riportato nel Codice degli Appalti. In aggiunta, l'Autorità Anticorruzione ha ribadito che la stazione appaltante non deve discriminare gli operatori economici con ingiustificate restrizioni che ledono il diritto alla libera concorrenza. “La scelta di limitare la partecipazione alla procedura negoziata ai soli operatori aventi sede legale nella Regione Valle d'Aosta è riferibile a una scelta discrezionale della Stazione appaltante. Tale scelta in base ai principi di trasparenza, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa avrebbe dovuto essere motivata chiaramente ed adeguatamente esplicitata nell'avviso di manifestazione di interesse”, ha dichiarato in una nota il presidente Anac Giuseppe Busìa.

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